All’inizio si ipotizzò che la mia maestra fosse un po’ svampita.
Metteva sempre BRAVISSIMA ai miei temi, eppure quando mia madre andava a leggerli, trovava un sacco di errori.
La prima volta pensò che la maestra fosse distratta.
La seconda pensò che magari non vedeva bene, visti gli occhiali che portava. La terza le telefonò per capire come mai non sottolineasse gli evidenti errori di grammatica che facevo nei miei temi.
E lei le rispose: “Signora, non lo faccia. Sua figlia quando scrive ha una grande fantasia, scrive di getto e con entusiasmo, se le facessimo notare gli errori potrebbe bloccarsi. Così invece si correggerà da sola man mano che studieremo la grammatica, senza perdere il piacere della scrittura.”
Quella maestra è diventata nel tempo una di famiglia, presente in ogni occasione speciale come una nonna saggia a cui dobbiamo tanto.
I suoi BRAVISSIMA mi hanno sproporzionatamente aiutata a non perdere il piacere della scrittura. Al punto che la scrittura è diventata la mia vita.
E io spero che questa storia possa servire a tanti adulti che hanno paura degli errori dei bambini.